La Francia rivoluzionaria

Il paese promotore del moto rivoluzionario è la Francia. La politica moderata di Luigi Filippo e del suo primo ministro Guizot e i limiti oligarchici che da questa ne derivano vengono tollerati sempre meno dalla società francese.
All'interno del vasto fronte di opposizione al governo, si distinguono le istanze dei democratici, che propongono, fra i loro obiettivi, il suffragio universale maschile: unico mezzo per realizzare e garantire gli ideali di giustizia sociale e per contrastare i privilegi economici dell'oligarchia.
Nel febbraio del '48, la proibizione di un'iniziativa di propaganda a favore della riforma elettorale scatena l'insurrezione. Dopo due giorni di violenti scontri, gli insorti si appropriano di Parigi costituendo un governo che si pronuncia a favore della repubblica e annuncia, nello stesso tempo, la convocazione di un'Assemblea Costituente da eleggere a suffragio universale.

Con la Seconda Repubblica viene abrogata ogni limitazione alla libertà di riunione, viene abolita la pena di morte per i reati politici, viene stabilita in undici ore la durata massima di una giornata lavorativa e viene affermato il principio del diritto al lavoro. Ma dall'elezione dell'Assemblea Costituente escono vincitori i repubblicani moderati che stabiliscono definitivamente la chiusura degli atelier nationaux (opifici nazionali), aperti dal governo precedente e considerati come un intervento diretto dello Stato nel mercato della manodopera.
L'adozione di questo provvedimento scatena una sommossa popolare che provoca l'approvazione, in novembre, di una costituzione democratica da parte dell'Assemblea Costituente. Lo statuto prevede l'elezione di un presidente della Repubblica, eletto direttamente dal popolo per la durata di quattro anni, e un'unica Assemblea legislativa eletta a suffragio universale.
Alle elezioni presidenziali i repubblicani si presentano divisi, mentre i conservatori appoggiano la candidatura di Luigi Napoleone Bonaparte, figlio di un fratello dell'imperatore. La sua elezione, suffragata anche da un largo consenso negli strati più bassi della popolazione, mette fine alla fase democratica della seconda Repubblica francese.

Nel 1849, il clima politico in Francia si accentua in senso conservatore, tanto che nel dicembre del 1851 Napoleone compie un colpo di stato, riformando la costituzione. L'anno dopo un plebiscito stabilisce la restaurazione dell'impero e Luigi Napoleone Bonaparte diventa imperatore con il nome di Napoleone III.

[<< pagina precedente] [pagina successiva >>]