VII - Il nuovo equilibrio europeo

La crisi del sistema bismarckiano, Triplice Alleanza e Triplice Intesa

Con le dimissioni di Bismarck, nel 1890, il vecchio sistema di alleanze diplomatiche da lui intrecciate inizia a decadere.
La politica europea è caratterizzata da nuovi equilibri internazionali e le alleanze createsi intorno alla politica bismarckiana si rompono facendo posto al cosiddetto assetto bipolare basato sulla contrapposizione fra due blocchi di potenze.

Con l'ascesa al trono di Guglielmo II, la politica diventa più dinamica e aggressiva, provocando così le prime avvisaglie di crisi della grande macchina bismarckiana. Nello stesso tempo la Germania non riesce a tenere unite l'Austria-Ungheria e la Russia, a causa della loro perenne tensione nell'area balcanica.
I successori di Bismarck decidono di rinnovare l'alleanza soltanto con l'Austria e di revocare il trattato di controassicurazione, stipulato tre anni prima con la Russia.
D'altra parte l'Impero zarista, nell'estate del 1891, stipula un accordo con la Francia repubblicana che dal 1894 si trasformerà in una vera e propria alleanza militare.
La nascita di questa alleanza sancisce il fallimento del progetto della Germania di isolare la Francia. Contemporaneamente il disegno del governo tedesco di costruire una grande flotta navale destinata a contrastare le forze inglesi nel mare del nord, provoca un inasprimento dei rapporti tra la Germania e l'Inghilterra. In risposta gli inglesi, oltre a rafforzare sempre più i loro armamenti navali, stringono un accordo con la Francia sotto il nome di "Intesa Cordiale" e sopiscono i contrasti con la Russia nell'area asiatica, in virtù di una spartizione dei territori sotto le rispettive sfere di influenza.

Ormai del sistema bismarckiano rimane in piedi solamente il blocco fra i due imperi centrali con l'inclusione dell'Italia; a questo si contrappone l'alleanza della Triplice Intesa, senz'altro meno omogenea, ma certamente più forte e unita nell'intento comune di limitare la preoccupante crescita della potenza tedesca.

Alla fine dell'800, in Francia, la Terza Repubblica è costretta ancora a fronteggiare forti opposizioni, nonostante i numerosi passi compiuti nella direzione della democrazia.

Esemplare delle tensioni che percorrono la Francia repubblicana è il celebre caso giudiziario riguardante Alfred Dreyfus, un ufficiale ebreo accusato di aver procurato ai tedeschi alcuni documenti segreti e condannato poi ai lavori forzati in base ad una sentenza fondata su falsi indizi. Nonostante i forti dubbi sulla regolarità del processo, le alte gerarchie militari ne rifiutano la revisione, coprendo i veri colpevoli dell'accaduto.

Nel 1898, il caso si riapre grazie all'intervento del celebre scrittore Emile Zola che, dopo aver incolpato lo Stato maggiore per aver nascosto le prove, viene a sua volta punito per aver procurato offese all'esercito. Il caso solleva l'interesse dell'opinione pubblica che si divide in due schieramenti contrapposti: da una parte, i socialisti e i radicali, favorevoli al riconoscimento dell'innocenza del condannato, dall'altra i clericali, i monarchici e i nazionalisti di destra, promotori della tesi della colpevolezza. La sfida tra le due parti si trasferisce ben presto dal campo giudiziario al campo politico: lo stesso Dreyfus deve attendere la grazia del Presidente della Repubblica, ma lo scalpore suscitato dagli avvenimenti conduce ad una vittoria elettorale delle forze preogressisite, che dà inzio a un periodo governativo di orientamento radicale.


Conservatori e unionisti in Gran Bretagna

Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 la Gran Bretagna è governata da una coalizione formata da conservatori e unionisti che cercano di mitigare l'imperialismo con una dose di riforme sociali, evitando però di mettere seriamente in discussione i benefici delle classi privilegiate.

Tra il 1897 e il 1905 vengono varate delle leggi che puntano a stabilire la responsabilità degli imprenditori in materia di infortuni sul lavoro, ad aumentare i finanziamenti per le scuole elementari e medie e a favorire anche il collocamento dei lavoratori disoccupati. Intanto, l'egemonia conservatrice viene messa in crisi nel momento in cui Chamberlain propone di introdurre in Gran Bretagna una tariffa doganale, che vuole mettere fine ad una forte tradizione libero-scambista.

Il successo dei liberali arriva nel 1906 e trova il suo momento più importante nella battaglia per la riduzione della Camera dei Lords, toccando il culmine della lotta politica nel 1911, quando i Lords accettano, grazie anche alle pressioni di Giorgio V, che venga limitato il mantenimento dei loro privilegi.


La Germania di Guglielmo II e il nazionalismo dell'Impero austro-ungarico

Il nuovo orientamento messo in opera da Guglielmo II segna una fondamentale trasformazione nelle linee guida della politica tedesca.
Sicuramente Guglielmo II, adotta una politica estera aperta a più ampio raggio mondiale (la cosiddetta Weltpolitik), esercitando un uso personale del potere. Intanto la politica aggressiva attuata dall'imperatore tedesco ed il riarmo navale contribuiscono a rinsaldare l'alleanza fra la casta agraria e militare degli Junker e gli ambienti della grande industria.
L'industria tedesca vanta ritmi di sviluppo sempre maggiori, divenendo la grande concorrente dell'industria statunitense e determinando la nascita di tendenze nazionaliste e imperialiste nella classe dirigente e nell'opinione pubblica. Ma se la linea governativa imperialista viene appoggiata dai gruppi conservatori e nazional-liberali, dai cattolici del Centro e dai gruppo liberal-progressisti, essa viene decisamente osteggiata dalla socialdemocrazia, che durante l'età guglielmina adotta un comportamento di assoluto isolamento che preclude una sua maggiore partecipazione agli affari di Stato, nonostante una relativa crescita nel numero degli iscritti.

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